Spazialimi a confronto: TANCREDI e FINZI
A cura di Elsa Dezuanni, Giovanni Granzotto, Ennio Pouchard, edizioni GMV libri, Treviso 2007
Catalogo presentato in occasione della mostra al Museo Civico di Santa Caterina, Treviso, 14 ottobre 2007 - 13 gennaio 2008
Finzi e Tancredi sono i protagonisti del terzo appuntamento della serie di cinque mostre “Spazialismi a confronto”, allestite nella sala ipogea del Civico Museo trevigiano di Santa Caterina e curate da Dezuanni, Pouchard e Granzotto. “Senza Tancredi io non vengo”, giustifica in questo modo la sua ritrosia a presenziare il giorno dell’inaugurazione l’artista, che “in sordina, senza farsi annunciare e senza cercare pubblicità” – visiterà la mostra a distanza di mesi. “Sono opere di sessant’anni fa – risponde al giornalista che gli domanda quali emozioni prova nel rivedere i suoi lavori giovanili – quindi non mi suscitano alcuna emozione. Soltanto la memoria di questo grande amico che è stato Tancredi, un coetaneo che ritenevo il più intelligente, il più sottile, il più duttile, il più stupendo”; mentre alla domanda se “trova appropriato l’accostamento dei suoi quadri con quelli di Tancredi”, risponde: “E’ perfetto. Io e lui eravamo in continuo conflitto perché Tancredi costruisce e Finzi demolisce. Per questo stiamo bene insieme: siamo i due opposti. Lui era elegante, quasi un decolorato, ma capiva quello che era a monte dei miei coloracci e io capivo Tancredi, la sua eleganza, il punto come concetto infinito. Insieme rappresentiamo un universo perfetto”. Anche Nico Stringa nel volume Il Novecento de “La pittura nel Veneto” uscito appena l’anno prima, nel 2006 per Electa, scrive che “Quella di Finzi, a differenza anche da suo coetaneo Tancredi, è ricerca esente da compiacimenti decorativi, si appunta sulle possibilità espressive del colore-gesto, a scandagliare proprietà intrinseche del medium cromatico, spesso da altri disattese a vantaggio di ‘significati’, espliciti o simbolici (Scale cromatiche, 1995)”.
