Biografia

1931-1950

L’infanzia a Venezia, gli studi e le prime mostre

“Sono nato il 16 marzo del 1931 a Venezia, città che ho amato profondamente. Il giorno che nacqui nevicava e mi piace associare questo fatto alla mia passione per il tempo grigio, nebbioso, e la paura, addirittura il panico, per le giornate di cielo azzurro."

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1951-1953

Le prime mostre personali alla Bevilacqua La Masa e il Premio Graziano

La transizione verso l’astrattismo, convintamente avviata sul finire degli anni ’40, viene per la prima volta pubblicamente registrata nel febbraio del 1951 in una mostra personale (assieme a Boldrin e Gerardi) ospitata alla Bevilacqua La Masa, come “risarcimento” dell’esclusione dal Premio Favretto, avvenuta nel 1949; esclusione alla quale i tre giovani artisti reagirono esponendo per protesta i loro quadri sotto i portici di Piazza San Marco.

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1954-1959

Gli anni di Palazzo Carminati

Nell’agosto del 1952, dichiarando come da statuto, di trovarsi in “condizioni economiche disagiate e personalmente disoccupato”, Finzi inoltra all’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia richiesta di uno studio che gli verrà concesso soltanto a partire dal 24 aprile del 1954. Nel frattempo è invitato dalla Galleria Numero di Fiamma Vigo a Firenze alla mostra “16 artisti veneziani”.

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1960-1969

Dino Gavina, il trasferimento a Milano e la “cinevisualità plastica”

Su invito di Nicola Dessy partecipa assieme a Riccardo Licata, Albino Lucatello, Saverio Rampin, Gastone Breddo, Bruna Gasparini e Gina Roma ad una mostra itinerante che durante il 1960 tocca i principali centri della Spagna e della Germania, riscuotendo notevole “successo presso la critica” che sottolinea, “specie nella recensione “Arriba” di Madrid, il contributo importante dato dagli otto pittori all’affermazione dell’astrattismo del quale rappresentano alcune delle più interessanti voci”.

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1970-1979

Umbro Apollonio, Carlo Belloli e l’insegnamento all’Accademia

La ritrovata collaborazione con Toni Toniato, Umbro Apollonio e Gianni De Marco consente all’artista di avviare, a partire dal 1969, sistematiche relazioni con le gallerie che mantengono un diretto rapporto con il Traghetto, come la Schreiber di Brescia, L’Argentario di Trento o l’Erika di Torino.

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1980-1985

Verso una libertà “sgrammaticata”

Nel 1980 il Comune di Venezia lo omaggia con una esposizione antologica nelle sale della Galleria Bevilacqua La Masa. Finzi sancisce simbolicamente la fine della lunga stagione “optical”; occasione questa per un bilancio e per ripensare al suo lavoro – come sostiene Toniato - in “una prospettiva ormai storica”.

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1986-1989

La Biennale di Venezia, Palazzo Forti, la prima mostra sulla Spazialismo

Il 1986 si apre con una “mostra-lezione” a Cà Bernardo sede del Dipartimento di Storia e Critica delle Arti dell’Università Cà Foscari di Venezia, diretto da Giuseppe Mazzariol. Ad inquadrare storicamente l’artista è chiamato Toni Toniato che riepiloga i momenti più decisivi della vicenda artistica di Finzi, sostenendo che “se lo Spazialismo giunge a Venezia attorno al ’53-’54, Finzi consegna dei dipinti che rappresentano dei reperti attorno ad alcune problematiche dello Spazialismo, che sono di estrema anticipazione, già nel ’51-‘52”.

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1990-1999

Dino Marangon, Luciano Caramel e Luca Massimo Barbero. Nascono “ I versi del colore”.

Con la “trilogia artistica” realizzata dalla Galleria Tommaseo di Trieste nei mesi di aprile e maggio del 1990 - da cui ha inizio la lunga collaborazione critica con Dino Marangon - si propongono in tre diversi momenti espositivi le tre dimensioni creative dell’artista.

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1999-2009

Le grandi mostre e la riscoperta dell’arte “cinetica” e “programmata”

Nel 1999 terminato l’impegno di docente presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, da avvio a un lungo rapporto commerciale in esclusiva con il gallerista Dante Vecchiato di Padova. Partecipa con due lavori anni cinquanta, “Ritmi vibrazioni” e “Giallo su grigio”, alla mostra “Emblemi d’arte. Da Boccioni a Tancredi.

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2010-2021

“Il sentimento del tempo”

A dicembre del 2010 si inaugura a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta la più completa rassegna antologica di opere dal 1950 al 2010. Promossa dalla Regione del Veneto con il supporto del Gruppo Euromobil e curata da Michele Beraldo e Dino Marangon, la mostra si precisa con un taglio espositivo inedito: ogni opera è scelta in relazione al nero come dominante, spesso assoluta.

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